NET02 SELEZIONE 2019-2023, #Speciale / E01

EDITORIALE #Speciale, SELEZIONE 2019-2023

‹Selezione 2019-2023›, menelique magazine #Speciale primavera/estate 2023. Una selezione degli articoli pubblicati dal #1 al #9.

EDITORIALE #Speciale, SELEZIONE 2019-2023

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L’errore più grande che può commettere chi ama le riviste è decidere di fondarne una. 

Nasce l’idea, seguono le parole che vuoi mettere nero su bianco, una pletora di possibilità, tutto è da costruire, luminoso, Che argomento scegliamo per il primo numero? Carta patinata o naturale? E il logo? Il logo! Le prime stampe, il tuo nome in bella vista, le presentazioni e ti mettono in mano un microfono, gli applausi addirittura! Tutte le copie esaurite e di anno in anno aumenta la tiratura, così come la comunità editoriale che ti sostiene e che aspetta il tuo prossimo lavoro.  

Ma poi arrivano loro: il commercialista e le fatture, la logistica, il customer care, le ore di lavoro di notte, gli screzi, le consegne sempre troppo vicine, le paghe basse o inesistenti, il sistema editoriale-distributivo che sembra fatto apposta per escludere le realtà indipendenti dal giro che conta. 

Nonostante questo, non è detto che fondare una rivista sia un errore da evitare. Come tutti i progetti che possono essere realizzati solo grazie all’entusiasmo di una pluralità di persone, una rivista ti porta dove non avresti mai immaginato, inizia a scegliere lei il percorso che farà, poi cambia strada e torna sui suoi passi, infine muta di nuovo assieme alle persone che la fanno e a quelle che la leggono. E tu la osservi, provi a assecondarla, ma sai che ormai gode di vita propria. 

In fondo il termine ‹errore› deriva da ‹errare›, nel senso di ‹vagare›, un po’ qui e un po’ lì, senza una meta precisa, senza un percorso predeterminato che ottimizzi le distanze percorse e le energie spese. Ma che male c’è nel girovagare? 

A meno che non ci si ponga in una prospettiva rigorosa, per la quale conta solo massimizzare il risultato, risparmiare risorse, ridurre costi e tempi, allora si deve sperare di sbagliare, vagabondando senza meta, ma con convinzione e animo leggero, in attesa che il senso del proprio percorso venga fuori da sé, meravigliandoti. 

È questo il tipo di meraviglia che ho provato rileggendo le nostre pubblicazioni, mentre stavamo preparando questo numero speciale, la Selezione 2019-2023. Gli articoli che abbiamo selezionato in questa collezione non sono i migliori, i più letti o i più dibattuti, sono quelli che hanno mostrato delle affinità tra loro, un’aria di famiglia che ci ha permesso di evocare la nostra linea editoriale in queste pagine. Sono così nate le cinque sezioni del volume: DIASPORE, ECO-LOGICHE, GENIUS LOCI, LUDICA, SAPERI. 

Illustrazione di Erica Borgato

Apre questo numero Alessia Gasparini, che nel #5, DIASPORA, ha raccontato il suo viaggio Dentro la Jugosfera, quella comunità immaginata da chi è nato nella Jugoslavia delle sei repubbliche, cinque nazioni, quattro lingue, tre religioni, due alfabeti e un solo Tito. 

Illustrazione di Moju Manuli

Anche il pezzo di Benedetta Pintus, Il ritorno delle brùscias, fa parte del #5. In Sardegna le brùscias erano donne definite streghe perché libere, scomode e custodi di poteri dimenticati. Le giovani donne sarde, grazie al femminismo postcoloniale, si stanno riappropriando della cultura, della lingua e della storia sarda, per smettere di essere considerate marginali.

Illustrazione di Erica Borgato

Illustrazione di Gianluca Chiavassa

La stessa sezione contiene altri due articoli tanto personali quanto politici, entrambi sul meridione italiano, scritti da Claudia Minchilli e da Irene Costantino, e pubblicati sul #8, SUD: Io non parlo meridionale è una riflessione sulla diaspora meridionale, che impone di chiederci chi siamo, che cosa siamo diventatə e che cosa è il Sud. Morire a Sud invece denuncia la malasanità in Calabria, ricordando che puntare il dito solo verso mafie e sprechi fa dimenticare che la negazione del diritto alla salute risponde agli interessi della sanità privata e degli ospedali del nord. 

Illustrazione di Carol Rollo

Illustrazione di Nidhin Donald

Illustrazione di Zhigang Zhang

La sezione successiva, ECO-LOGICHE, ospita tre articoli del #6, a tema ambiente. Sarah Gainsforth in Oltre il verde urbano descrive la promozione del green nelle nostre città come parte di processi di ecogentrificazione, greenwashing e turistificazione; mentre Prakash Kashwan decide di Affrontare l’imperialismo verde proponendo un’analisi dell’eredità coloniale dell’ambientalismo mainstream, a partire dalle sue radici illuministe fino al concetto di antropocene. Infine la componente antispecista è rappresentata da Non è tua figlio, con cui Claudia Marini sottolinea come la voglia di portare i cani nelle nostre abitazioni e di considerarli membri della famiglia abbia abbassato la loro capacità di gestire spazi e socialità. 

Illustrazione di Erica Borgato

Illustrazione di Carol Rollo

Illustrazioni di Davide Bart. Salvemini

GENIUS LOCI, il segmento centrale di questo volume, è dedicato ai territori e al turismo. Con Leggo Napoli (#8) la casa editrice Tamu racconta il suo percorso e mostra come il fare cultura sia sempre più difficile, soprattutto nel Mezzogiorno, a causa di un sistema editoriale iniquo di un’Italia in cui leggere è diventato un privilegio. Della Sardegna e dell’invenzione della sua Costa Smeralda tramite un’operazione di marketing, se ne parla in Il vostro paradiso è la nostra casa (Pintus, #8); mentre del Turismo esperienziale che cerca l’origine autentica del frutto più puro, del vino più naturale e del pane come una volta ne discute ancora Gainsforth (#2, LA CITTÀ MUTA). 

Illustrazione di Riccardo Di Stefano

Illustrazione di Davide Bart. Salvemini

La sezione più breve di questo volume, LUDICA, è dedicata ai due articoli di Matteo Lupetti sull’industria videoludica: pensato come diverso dal lavoro, il videogioco al contrario non fa che riprodurre le caratteristiche del capitalismo contemporaneo: quantificazione, miglioramento delle abilità, ripetitività (Videogiocare stanca, #1, I FUTURI DEL LAVORO); e se portato nelle scuole si trasforma in gamification dell’istruzione, che ha lo scopo di catturare l’attenzione di studenti per aumentarne la produttività e la disciplina (Gamificando non si impara, #3, LEZIONI PERDUTE).

Illustrazione di Nadia Pillon

Illustrazione di Erica Borgato

Illustrazione di Ary Uvas

L’ultima parte di questo speciale è anche la più corposa. SAPERI è introdotta da tre articoli sulla ricerca universitaria, l’istruzione scolastica e l’educazione in generale. Secondo Franklin Obeng-Odoom, nelle università il razzismo prende la forma di un apartheid intellettuale che esclude le persone nere dall’insegnamento universitario e dalle direzioni editoriali delle riviste accademiche (Atena nera: razzismo in accademia, #3). Rosy Nardone invece ci porta A scuola di media (#9, MEDIA), criticando l’attenzione nelle scuole verso l’insegnamento tecnico-pratico dell’uso di LIM, tablet e altri device: piuttosto la Media Education dovrebbe promuovere il pensiero critico e la cittadinanza attiva, cioè verso la capacità di stare insieme nel mondo online e onlife. Chiude questa triade Robin Wilson-Beattie, che con Sesso imperfetto (#3) promuove un’educazione sessuale intersezionale e inclusiva anche per persone con disabilità. Il sesso è fantastico, ma legarlo al mito della perfezione fisica alimenta relazioni tossiche e mina l’autostima di ogni persona. 

Illustrazione di Nadia Pillon

Illustrazione di Federico Manzone

Infine Iyo Bisseck cerca di Hackerare l’algoritmo (#4, DESIGN) per superare il razzismo nascosto nel machine learning e negli algoritmi di rilevazione facciale; mentre Matteo Cresti propone un’analisi storica del Bodybuilding, che nasce nell’800 come restaurazione di una bellezza classica contrapposta all’uomo borghese, per venire poi  assorbito dalla cultura consumistica (Bodybuilding, da alfa a queer, #7, SPORT). 

Quando abbiamo iniziato il lavoro di redazione per questo speciale, pensando alla coerenza testuale del volume, avevamo dato per scontato che avremmo aggiornato ogni articolo alla nostra attuale guida di stile, che prevede l’uso dello schwa (‹ə›) per evitare il maschile sovraesteso. A lavori in corso, però, abbiamo cambiato idea. Volevamo che questa Selezione avesse un qualche valore documentale, che potesse testimoniare anche i cambiamenti stilistici e l’evoluzione che ha avuto la rivista in questi anni. 

In contemporanea al #9, a tema MEDIA, questo volume speciale chiude le pubblicazioni di menelique magazine. Provare a raccontare che cosa ha significato per noi avere a che fare con tutte le persone che hanno sostenuto il nostro collettivo in questo cammino sarebbe presuntuoso. Vi basti un grazie. Avete dato forma a un’idea.

 

Indice:

Editoriale
di Giovanni Tateo
Dentro la Jugosfera
di Alessia Gasparini
Io non parlo meridionale
di Claudia Minchilli

Morire a Sud
di Irene Costantino
Il ritorno delle Brùscias
di Benedetta Pintus
Oltre il verde urbano
di Sarah Gainsforth
Affrontare l’imperialismo verde
di Prakash Kashwan
Non è tuo figlio
di Claudia Marini
Il vostro paradiso è la nostra casa
di Benedetta Pintus
Leggo Napoli
di Tamu
 Turismo esperienziale
di Sarah Gainsforth
Videogiocare stanca
di Matteo Lupetti
Gamificando non si impara
di Matteo Lupetti
Atena nera: razzismo in accademia
di Franklin Obeng-Odoom
A scuola di media
di Rosy Nardone
Sesso imperfetto
di Robin Wilson-Beattie
Hackerare l’algoritmo
di Iyo Bisseck
Bodybuilding da Alfa a Queer
di Matteo Cresti

Immagini di:

  • Davide Bart. Salvemini
  • Erica Borgato
  • Gianluca Chiavassa
  • Riccardo Di Stefano
  • Nidhin Donald
  • Sebastiano La Monaca
  • Moju Manuli
  • Federico Manzone
  • Nadia Pillon
  • Carol Rollo
  • Ary Uvas
  • Zhigang Zhang