NET05 SPORT, #7 / E02

La community del roller derby

Il roller derby è uno sport di contatto su pattini a rotelle in cui due squadre si sfidano, 5 contro 5, in una gara di velocità, tecnica e strategia. Ma è anche uno sport che promuove l'uguaglianza, l'autogestione e l'inclusione, uno sport transfemminista, che vuole ‹garantire uno spazio espressivo a tuttə, indipendentemente da qualsiasi altro fattore e nella misura in cui non venga meno il rispetto reciproco›.

La community del roller derby

Pattini, protezioni, contatto e energia. Benvenutə nel magico mondo del roller derby, uno sport di contatto su pattini a rotelle (quad) in cui due squadre si affrontano su una pista ellittica (track) in una gara di velocità, tecnica e strategia. Nasce come sport prevalentemente femminile e è regolato a livello mondiale dalla WFTDA (Women’s Flat Track Derby Association). Nato in America negli anni 30, è uno degli sport con la crescita più veloce a livello mondiale, ma in Italia arriva nel 2012. A oggi la LIRD (Lega Italiana Roller Derby) conta 12 squadre. Nel 2020 il roller derby entra ufficialmente a far parte di FISR – Federazione Italiana Sport Rotellistici e nella stagione sportiva 2021/2022 si sta svolgendo il primo campionato ufficiale di roller derby italiano.

Le squadre sono formate da 15 skaters. La partita si svolge in due period, tempi di 30 minuti, divisi in più jam, riprese di 2 minuti, durante le quali le squadre schierano 5 giocatorə.

I ruoli sono:

  •     Jammer, lə attaccantə, indossa una cover con una stella sul casco e è l’unicə che può segnare punti superando fisicamente la difesa. Ogni avversariə superata vale un punto.
  •     Blocker, lə difensorə, devono impedire allə jammer avversiarə di passare, evitando di subire punti, e aiutare a passare lə propriə jammer.
  •     Pivot, sono lə blocker che indossano una cover con una striscia. È l’unicə blocker che può ricevere la cover con la stella dallə propriə jammer e acquisire il suo ruolo segnando punti.

Per bloccare, lə skaters possono utilizzare esclusivamente i fianchi e le spalle e è vietato colpire la schiena, la testa e sotto le ginocchia.

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Se si commette una penalità si finisce nel penalty box per 30 secondi, lasciando la propria squadra in inferiorità numerica.

La sicurezza dellə giocatorə è sempre al primo posto durante una partita. Oltre ai pattini quad, infatti, lə skaters indossano diverse protezioni: caschi, paradenti, gomitiere, polsiere e ginocchiere. Inoltre, per garantire la sicurezza del gioco, per ogni partita sono necessari 7 arbitrə sui pattini (referee). Oltre ai ref ci sono gli NSO (Non-Skating Official), senza pattini, che si occupano di segnare tempi, penalità e punteggio.

Ciò che rende speciale questo sport sono i principi cardine che lo animano: autogestione e inclusione. Il motto che guida ogni squadra è ‹for skaters by skaters›.

Fin dalla fondazione, gli allenamenti e la gestione della squadra sono organizzati in modo tale che ogni persona abbia un ruolo attivo in base alla propria predisposizione (es. grafica, merchandising, comunicazione e logistica). Per esempio non ci sono ruoli strutturati come ‹allenatorə› ma sono le persone più veterane a comporre un gruppo di ‹coaching› per aiutare skaters e fresh (le nuove reclute) a imparare a pattinare in sicurezza e poi a conoscere le strategie di gioco. Anche l’aspetto finanziario è delegato alle squadre, per cui si cercano finanziamenti attraverso la vendita di magliette e gadgets oppure donazioni. Le decisioni passano da un direttivo, poiché le squadre sono costituite in A.S.D. [Associazioni Sportive Dilettantistiche], ma ogni questione viene condivisa e discussa in assemblea.

L’autogestione non ha a che fare solo con aspetti amministrativi ma sottende una visione comunitaria, paritaria e democratica, per cui ogni persona viene responsabilizzata in base a ciò che può dare e fare.

Non si conoscono gerarchie ma collaborazione anche se questo non esclude una intrinseca difficoltà di gestione, perché il successo di una squadra dipende dalla presenza e l’impegno di ogni persona, che può non essere sempre costante. Ma è lo sforzo di ricreare uno spazio libero e condiviso che rende il roller derby speciale. Anche l’organizzazione delle partite è autogestita. Non è raro trovare skaters che nella stessa giornata di gioco assumono un ruolo diverso: ref, nso, giocatorə, tuttofare. La necessità di autogestione porta nel roller derby una naturale tendenza alla solidarietà e alla sorellanza tra le squadre che si ospitano a vicenda durante le trasferte e si aiutano in ogni difficoltà. In generale, ogni occasione è di confronto e crescita collettiva, cercando di creare un ambiente dove ognunə possa esprimersi e contribuire per la squadra.

L’altro aspetto importante è l’inclusione.

Il roller derby è l’unico sport dove puoi giocare con una squadra femminile, ‹all genders› o maschile in base al genere a cui ti senti (o meno) di appartenere e a prescindere dal sesso che ti è stato assegnato alla nascita. Per chi pratica questa disciplina lottare contro il sessismo nello sport è dare l’opportunità a tuttə di praticare un’attività in cui sviluppare coraggio, forza, condivisione e autodeterminazione. Al gioco possono partecipare tutte le persone a prescindere da età, corporatura e prestanza fisica. Ogni persona può trovare il proprio ruolo in base anche alle proprie caratteristiche fisiche e/o di personalità: ci sono jammer minutə che approfittano di varchi tra le avversariə per passare, altrə più robustə che preferiscono sfondare il blocco avversario.

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Amplificando il concetto di inclusione nella comunità più allargata, un esempio dello sforzo di decolonizzare questo ambito sportivo a partire dalle rivendicazioni delle persone indigene e nere negli Stati Uniti, è la formazione delle squadre Team Indigenous e Black Diaspora. Molte squadre, infatti, oltre alla pratica sportiva sono attive nelle proprie comunità con iniziative che promuovono valori come antirazzismo e antisessismo tessendo legami con realtà locali socialmente attive. Anche se il dibattito sport e impegno politico è un tema ancora dibattuto per alcune squadre.

Il roller derby è uno sport che combatte gli stereotipi di genere e le discriminazioni e promuove la lotta transfemminista, non solo perché a livello di regolamento vengono predisposte delle norme di comportamento che rifiutano linguaggi e comportamenti discriminatori e offensivi, ma anche per come il gioco si svolge sul track. Fin dagli esordi dello sport, lə atletə di roller derby vengono associatə a alcuni stereotipi quali la femme fatale, per riferirsi al modo di vestire di certe atlete che prediligono nel loro abbigliamento la calza a rete o il rossetto sgargiante oppure, all’opposto, il ‹maschiaccio› per enfatizzare come le donne che pratichino sport non appartenenti alla rosa delle categorie di sport socialmente accettati come ‹femminili› (es. la danza e il pattinaggio artistico) perdano la loro identità, dovendo chiedere in prestito le categorie del maschile ove poter essere collocate dalla società, venendosi così a giustificare per lo svolgimento di una pratica sportiva fuori dai canoni.

Sembra quasi che, se la società abbia prontamente a disposizione una categoria predeterminata nella quale comodamente collocarti, tu possa essere riconosciuta e così i diritti che ti spettano, ma se per ‹maledetta sfortuna›, tu dovessi rappresentare dei connotati caratteristici che non corrispondono a alcuna delle categorie socialmente predeterminate che rappresentino lo status quo patriarcale e sessista, non sei degna di manifestare la tua identità.

Il roller derby, al contrario, riconosce l’inclusione quale procedimento complesso perché raccogliere le identità di molte persone, crea complessità e diversità, e è la forza di questa disciplina. Questo sport vuole riconoscere e garantire uno spazio espressivo a tuttə, indipendentemente da qualsiasi altro fattore e nella misura in cui non venga meno il rispetto reciproco.

Per chi lo pratica o lo sostiene, il roller derby è uno spazio di libertà, dove poter sovvertire le regole patriarcali dominanti nella società. Un rifugio in cui essere noi stessə ma anche una palestra dove imparare a portar fuori nuovi modi di agire e pensare. Giocare a roller derby significa sforzarsi ogni giorno di vivere lo sport come opportunità di autodeterminazione.