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Un menelique sospeso
Comunicato del collettivo menelique, 4 aprile 2020.
parole di:
Per la convinzione che ci unisce sin dal primo giorno, per l’attenzione alla cura reciproca e per il desiderio di farlo in modo da favorire un certo tipo di conoscenza e soggettività, non potevamo non esprimerci su quanto succede nel nostro mondo, quello dell’editoria indipendente. È un male che ci affligge da tanto tempo, e che riguarda chiunque lavori nel settore della produzione culturale. E che ora più che mai risente dello stesso male di cui soffre questo paese.
In Italia si legge poco, e forse in futuro si leggerà ancora meno. Resistono i gruppi editoriali più grandi, mentre la piccola e media editoria – incluse le produzioni non a scopo di lucro – fanno sempre più fatica a reggere il confronto con i prezzi da piattaforma e con una logistica disumana. L’esistenza, o meglio la resistenza di certe realtà, trova la sua ragion d’essere proprio nell’indipendenza, nella relazione con lettrici e lettori e nella promozione di idee radicali. E che convergono, molto spesso, nella condivisione di messaggi di solidarietà, di cura, di affetto e di sostegno. Di attenzione nei confronti di chi è ultim*, emarginat*, di chi ha subito violenza e di coloro le cui storie non vengono raccontate. Crediamo fortemente nella redistribuzione delle risorse e vediamo il nostro progetto come un veicolo di accessibilità, oltre che di dialogo e disobbedienza epistemologica.
Queste sono le idee che abbiamo provato a promuovere nei primi due numeri di menelique, nei nostri articoli online e nei contributi che abbiamo condiviso sin ora. Adesso è difficile immaginare cosa succederà del lavoro di tutt* noi, ora che non possiamo più incontrarci e organizzarci. L’allontanamento fisico, la quarantena, il divieto di aggregazione ci precludono di fare quanto abbiamo provato a fare finora con questo progetto nei luoghi fisici in cui queste idee vengono discusse – librerie, biblioteche, scuole e università, i centri sociali, i caffè e i club, le conferenze e anche le fiere. Ciò che possiamo fare, nel rispetto di queste idee, è continuare a lavorare al prossimo numero, ma soprattutto farle circolare liberamente.
Proponiamo in versione gratuita una serie di articoli che riassumono il concetto di cura, pubblicati sul numero 0 e sul numero 1 di menelique: ‹Quattro onde alle spalle del femminismo bianco› e ‹Dov’è la sinistra?›.
Inoltre invitiamo chi in questo momento avesse difficoltà economiche e fosse interessat* a leggere una delle nostre pubblicazioni a scriverci una mail, per ricevere a casa una copia cartacea del nostro magazine. La nostra filosofia ci ha sempre portato a condividere i nostri contenuti con chi ne avesse bisogno, indipendentemente dalle possibilità materiali. Ci interessa infatti sviluppare una relazione basata sulla fiducia tra chi pubblica e chi legge – possibile, crediamo, ormai solo nell’editoria indipendente. Nessuna domanda, basta chiederci una copia gratuita per motivi economici. Questa relazione è possibile grazie anche a chi ha deciso di sostenere la nostra attività culturale e politica diventando mandante di questo crimine editoriale, vale a dire a chi acquista un abbonamento annuale donando almeno €50, anziché pagarlo €35. Questi €15 in più che vengono donati (proprio il costo di copertina di una copia di menelique), ci piace vederli anche come un ‹menelique sospeso› da regalare.
Invitiamo i centri sociali, gli spazi culturali e le occupazioni, luoghi simbolo di accoglienza e di stimolo intellettuale che ci hanno accolto in questi nostri primi passi, a mettersi in contatto con noi: ci piacerebbe offrire un abbonamento annuale gratuito a sostegno di quei posti che sono stati loro volta sostegno per le molte persone passate di lì. Con la speranza di arricchire questi momenti e di arricchire soprattutto l’aggregazione sociale e politica che vorremmo nascesse, una volta superato questo momento.
Il collettivo menelique